Fare buio nella stanza in modo che il tiratore non possa vedere? Puntare le luci sul tiratore in modo che il pubblico possa vedere dov'è? O l'operatore luci dovrebbe abbandonare la postazione e mettersi al sicuro? Teresa Hull, operatore luci in tour con gli Eagles non lo sa. "Il problema è che nessuno ci dice cosa fare".
L'articolo sul Newsweek ha risollevato le paure a proposito della sicurezza negli eventi. Se qualcuno si mette a sparare, come ci si comporta? Cosa possono fare i tecnici al lavoro che hanno in mano il suono, la luce e il video? Serve una procedura di sicurezza o un training? C'è bisogno di capire come usare la tecnologia delle venue a supporto della sicurezza.
La domanda non è nuova ed era già stata suggerita da una lighting specialist, Kathryn Blair, subito dopo le stragi del Bataclan e di Orlando. Al Bataclan ha perso la vita la lighting designer residente, Nathalie Jardin, 31 anni. R. Cadena, giornalista noto nel settore e production electrician di Austin, Texas, affermava alla testata PBS che il punto centrale del dibattito è se accendere le luci o spegnerle completamente illuminando solo le uscite. Ross-Clausen (IATSE) proponeva invece luci in sala intermittenti, con un flash ripetuto lentamente, che indichi chiaramente una situazione di pericolo.
In Italia la normativa di riferimento è la UNI EN 1838, che specifica le esigenze dell'illuminazione di sicurezza ed emergenza. Nel caso di luoghi per lo spettacolo, l'illuminamento di emergenza medio deve essere di 2 lx in ogni ambiente dove ha accesso il pubblico e le segnalazioni di sicurezza devono essere attive, sempre, per ogni uscita di sicurezza. L'unica strategia ufficiale, escogitata dalla polizia inglese in situazioni d'emergenza è: "Run, Hide, Tell" (Corri, Nasconditi, Chiama). Strategia che ha solo creato panico, con video e migliaia di volantini per le strade.